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Particolarmente curato fu il credito agrario, come era consuetudine specialmen-
          te in fasi difficili. Proprio in quell’anno di così elevata richiesta di finanziamenti,
          l’attenzione fu rivolta al potenziamento dell’attività di credito agrario, al fine di
          cooperare all’ammodernamento delle strutture aziendali del mondo agricolo, rite-
          nuto settore di rilievo di un sistema economico avanzato.
            Anche nel credito all’esportazione l’Istituto perseguì il rafforzamento delle strut-
          ture operative, prestando una particolare assistenza alle imprese nell’impostazione
          e nella copertura finanziaria delle esportazioni con pagamento differito. Particolare
          attenzione fu dedicata alle aree “emergenti” dove era in via di sviluppo un numero
          sempre maggiore di aziende, anche di piccole e medie dimensioni.


            5. La nomina del nuovo Direttore Generale Luigi Arcuti  segnata da una
          straordinaria coincidenza


            Nella storia che stiamo narrando fu il 1974 l’anno di una singolare coincidenza
          di consegne al vertice della Direzione Generale dell’Istituto, come era avvenuto
          esattamente 20 anni prima. Nel 1954, Beretta era subentrato a Pajetta, primo
          Direttore Generale del San Paolo dopo la seconda guerra mondiale, a causa di
          una cronica infermità di quest’ultimo. La stessa situazione si verificò per  Guaraldi
          dimissionario per gravi motivi di salute.
            Difatti, con decreto del 4 marzo 1974, pubblicato nella G.U. n. 74 del 20 marzo
          1974, il Ministro del Tesoro nominò Direttore Generale del San Paolo il dott. Luigi
          Arcuti.  Entrato a 21 anni nella  banca, aveva fatto tutta la trafila di incarichi sempre
          più importanti, ricoprendo un ruolo strategico di direzione centrale, già con Rota,
          il primo grande Direttore Generale del San Paolo dopo Pajetta, e poi come valente
          collaboratore di Guaraldi. Da Arcuti, ci piace dire fin d’ora, sarà plasmata,  negli
          anni della sua direzione, pressoché tutta la successiva storia del San Paolo, quale ci
          compete narrare fino al 2006. L’occasione è tuttavia più che propizia per un’osser-
          vazione, che del resto è nel cuore di ogni sanpaolino che visse in quegli anni. Nella
          storia del San Paolo, la parabola umana e professionale di Arcuti rimarrà un unicum,
          essendo stato Lui, venuto dalla gavetta, un collega e “capo” affabile e corretto, che
          tale rimase nei ruoli di maggiore responsabilità via via rivestiti, fino a divenire uno
          dei principali protagonisti del mondo bancario italiano e internazionale,  nell’ultimo
          quarto del secolo scorso.






          206 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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