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6. Il potenziamento delle strutture
Il 1974 vide una forte accentuazione delle attività di razionalizzazione e auto-
mazione delle procedure, nel cui ambito si approfondì lo studio del trattamento
automatico dei dati consentito dagli elevati livelli di dotazione degli elaboratori
elettronici. Era infatti molto avvertita l’esigenza di realizzarne un potenziamento
attraverso l’assunzione di nuove misure organizzative.
Di conseguenza vennero deliberati sensibili investimenti in uomini e mezzi al fine
di disporre dell’indispensabile “know how” e di un nuovo supporto tecnologico per
far fronte alla sempre crescente mole di operazioni da tenere sotto osservazione. Nel
corso dell’anno si registrò in particolare un aumento di 439 dipendenti, destinati
alle Filiali per potenziare i servizi a diretto contatto col pubblico al fine di distribu-
ire, su una più ampia base, il costo dei servizi centralizzati. Al tempo stesso venne
colta al volo ogni possibilità di istituire, all’interno di grandi complessi industriali,
sportelli a disposizione dei dipendenti.
Nel campo immobiliare, proseguirono i lavori di ripristino della nuova Sede di
Piazza San Carlo, rendendo possibile l’insediamento dei primi uffici, e venne definita
l’acquisizione di un nuovo immobile in Torino, situato in via Lugaro, destinato a
essere ristrutturato al fine di accogliere una serie di servizi centrali.
7. La buona tenuta dei risultati economici e patrimoniali
Malgrado le difficoltà economiche, i risultati di bilancio del 1974 furono giu-
dicati positivi sia per il rafforzamento delle strutture dell’Istituto sia per la costante
azione di sostegno dell’apparato produttivo. Si registrò un utile netto globale di
2.991 milioni di lire, dopo gli ammortamenti e accantonamenti costituiti con i
consueti criteri di massima prudenza. I Fondi Patrimoniali dell’Istituto, a seguito
degli accantonamenti a riserve e dopo l’assegnazione della quota statutaria dell’utile
netto, raggiunsero 165 miliardi.
La quota a disposizione del Consiglio di Amministrazione per erogazioni bene-
fiche, culturali e di pubblico interesse ammontò a 1,3 miliardi.
1974 - IL CROLLO DELLE CARTELLE FONDIARIE - 207