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in avanti. In definitiva, le imprese italiane, anche di piccola e media dimensione,
accettarono e positivamente fronteggiarono la sfida dell’integrazione internazionale.
Una particolare assistenza venne posta in atto dall’Istituto, anche con interventi
di notevole ammontare, per i crediti di firma onde assecondare i programmi di
importanti forniture all’estero di beni strumentali e di impianti, nonché per lavori
di rilevante entità pure in lontane zone del mondo. Furono tutte azioni qualificanti
per il Paese e per gli operatori che videro premiati, con l’acquisizione di forniture i
propri sforzi concorrenziali nei confronti di primari nomi internazionali. Natural-
mente, in tale contesto l’Istituto ebbe modo di entrare, a pieno titolo, nel ristretto
numero di banche in grado di guidare pool di finanziatori e di garanti.
4. Il rilancio delle attività di credito speciale
L’attività delle Sezioni di credito speciale dell’Istituto registrò nel 1975 un
significativo rilancio grazie anche a un’importante riforma riguardante il credito
fondiario, avviata nel corso del 1975 su iniziativa della Banca d’Italia al fine di as-
sicurare al settore sistemi di finanziamento più simili a quelli in essere per il credito
industriale e immobiliare in genere e in linea con l’evoluzione del mercato finanziario.
Un provvedimento che interessava indirettamente anche gli altri settori di credito
speciale. Non per nulla il San Paolo giudicò positivamente il provvedimento, che
del resto veniva a completare un processo, già iniziato da tempo, di assimilazione
del settore di credito fondiario alle nuove realtà, adeguando nel contempo le proprie
strutture alla nuova situazione operativa.
Proprio in applicazione delle nuove disposizioni legislative, l’Istituto ottenne
nel corso dell’anno l’autorizzazione a emettere tre nuovi prestiti obbligazionari al
10% di differenti durate per i tre settori aziendali di credito speciale. A dimostra-
zione del notevole sviluppo operativo conseguito, il complesso dei mutui fondiari
e edilizi, agrari di miglioramento e per opere pubbliche, stipulati nell’anno, superò
i 373 miliardi di lire. Risultato che pose il San Paolo ai primi posti in Italia tra gli
organismi similari.
Fu il 1975 anche un anno denso di iniziative pubbliche per il rilancio dell’edili-
zia. In particolare, vennero avviati, dagli organi istituzionali, programmi di edilizia
agevolata con la contemporanea adozione di più spedite procedure amministrative,
onde sostenere soprattutto l’attività per la realizzazione di abitazioni a carattere eco-
nomico popolare. L’Istituto svolse in materia un ruolo di supporto rilevante con la
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