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e interessanti anche per le imprese italiane (non per nulla Singapore è chiamata
“città del leone”).
Parallelamente, l’Istituto rafforzò la sua presenza in Europa, inaugurando l’Uf-
ficio di rappresentanza di Bruxelles. Poteva infatti, da quella importante piazza,
consolidare il proprio ruolo di attivo interlocutore delle istituzioni della Comunità
europea. Del resto, era allora la banca con la maggiore presenza in Europa, con Filiali
a Francoforte, Monaco di Baviera, Amsterdam, Londra, affiliate in Lussemburgo e
in Austria, uffici di rappresentanza a Parigi e Zurigo.
L’Istituto continuò inoltre a svilupparsi sul mercato internazionale attraverso le
società controllate estere (San Paolo-Lariano Bank S.A., San Paolo Bank (Bahamas)
LTD, First Los Angeles Bank e Bank-hause Brull e Kalluius), che consentirono un
efficace inserimento del Gruppo nei sistemi finanziari internazionali.
7. Una coincidenza voluta: la nascita di una Fondazione per la cultura, la
scienza e l’arte e il contributo di 3 miliardi per il Museo Egizio
Nel 1985 il San Paolo inaugurò un nuovo corso per il sostegno della cultura,
che si rendeva necessario per mantenere, al migliore livello di efficacia, le antiche
tradizioni filantropiche che avevano sempre caratterizzato il perseguimento, da
parte della banca, di finalità di pubblico interesse nei campi assistenziale e della
cultura. Soprattutto nel settore culturale, era cresciuta la domanda, coinvolgendo
strati sempre più ampi di popolazione; occorreva perciò garantire una razionale
concentrazione e utilizzazione delle risorse. In quell’anno l’Istituto destinò una
rilevante parte di utili per interventi di beneficenza, ma soprattutto per la realiz-
zazione di importanti iniziative nel campo della cultura. L’anno fu infatti segnato
dalla clamorosa novità di due coincidenze espressamente volute.
A maggio la banca aveva costituito, con un patrimonio iniziale di 10 miliardi,
la “Fondazione dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino per la cultura, la scienza
e l’arte” rivolta alla crescita culturale dell’intera collettività. Contemporaneamente
aveva dato notizia dello stanziamento di un contributo di 3 miliardi per il restauro
e il rilancio del Museo Egizio di Torino, le cui collezioni rivestono un’importanza
internazionale per la storia dell’egittologia.
Altri interventi in campo culturale erano state le “Borse di studio Luciano Jona”
per corsi di perfezionamento a livello universitario o di istituzioni specializzate.
Incisivi erano stati inoltre gli interventi nei settori sanitario (2.200 milioni), per
284 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006