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del nuovo Piano Sportelli. Nella sola regione siciliana vennero difatti acquisiti 38
               punti operativi. Ulteriori 8 Filiali nel resto del territorio nazionale si affiancarono
               a 4 Filiali derivanti dalla trasformazione di delegazioni o sportelli stagionali. In
               campo internazionale,  oltre alla già citata apertura di Parigi, erano giunte nel corso
               dell’anno le autorizzazioni  per l’apertura  delle rappresentanze di Tokyo e Stoccolma.
                  Sul piano delle risorse umane, l’organico a fine anno dell’Istituto era pari a
               12.099 dipendenti oltre  a 152 addetti con contratto estero. Nella relazione di
               bilancio venne motivato il contenuto incremento del Personale nel 1986 (+1,5%),
               ponendo in risalto la strategia “meno labour intensive, cioè bassa intensità di lavoro,
               e più capital intensive, cioè alta intensità di capitale”, già collaudata positivamente
               nell’85. Sicché, proseguendo in tale indirizzo, venne varato un ulteriore  piano di
               riorganizzazione produttivo e gestionale, volto a ridurre le caratteristiche dell’attività
               bancaria tradizionale, tipicamente a elevata prestazione manuale, accompagnandolo
               in particolare con un rilevante impegno di formazione a tutti i livelli gerarchici, che
               fu esteso a oltre 5.000 dipendenti. Un’iniziativa intrapresa del resto in coerenza con
               la decisione di costituire una società avente per oggetto la formazione e lo sviluppo
               professionale relativi alle tematiche dell’area bancaria e finanziaria.
                  Nel quadro infine dell’evoluzione organizzativa, la funzione di operatore di
               sportello fu resa operante in 164 Filiali, gli ATM collegati al sistema Bancomat
               raggiunsero 200 unità (con 166.000 carte in circolazione) e la rete dei terminali
               collegati on-line superò le 4.500 unità.


                  7.  Gli interventi di rilievo nel settore dei beni culturali: conservazione
               della Pinacoteca di Brera, restauro di San Fruttuoso e salvaguardia della
               Basilica di Superga


                  La tradizionale attenzione con cui il San Paolo seguiva le esigenze socio-culturali
               nelle zone in cui operava comportò anche per il1986 importanti interventi, mediante
               la destinazione di una rilevante quota dell’utile netto dell’esercizio a erogazioni di
               carattere sociale e culturale. Circa 10 miliardi di lire in tre anni furono destinati
               alla riorganizzazione della Pinacoteca di Brera, al restauro dell’Abbazia e del borgo
               di San Fruttuoso di Camogli, in collaborazione con il FAI, e alla salvaguardia della
               Basilica di Superga. Inoltre, nel settore della pubblica istruzione, furono stanziati
               tre miliardi, destinati alla rilocalizzazione nell’area torinese di alcune facoltà univer-
               sitarie e, in campo scientifico, una donazione particolarmente significativa venne




                                                   1986 - IL BRILLANTE ESORDIO NELLA CITY - 291
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