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42.1987
VERSO UN GRUPPO BANCARIO
INTERNAZIONALE POLIVALENTE
1. I persistenti problemi economico-finanziari internazionali e la conti-
nuità della disoccupazione a livello nazionale
L’anno fu caratterizzato da profondi squilibri nei flussi finanziari e commerciali,
non sussistendo ancora un coordinamento delle politiche economiche e monetarie
dei principali paesi industrializzati. Si verificarono così tensioni sul mercato dei cambi
cui conseguì il crollo dei mercati borsistici su tutte le piazze mondiali. Ciononostante
l’economia reale reagì con una dinamica positiva. Crebbe il prodotto interno lordo
dei paesi industrializzati; l’espansione economica proseguì anche se a ritmo ridotto.
Tra i maggiori paesi industrializzati, il Giappone conseguì la crescita più elevata con
uno sviluppo del prodotto del 3,5%, gli Stati Uniti del 2,9%, mentre più modesta
(2,4%) risultò quella dei paesi CEE.
Anche l’economia italiana fu caratterizzata da risultati positivi, pur in presenza
di elementi contraddittori. Il proseguimento dell’espansione produttiva, infatti, non
impedì un aumento del tasso di disoccupazione dall’11 al 12 %. Inoltre, il contributo
dell’estero alla crescita del PIL fu negativo in quanto le importazioni aumentarono
a un ritmo del 9,7%, nettamente superiore a quello delle esportazioni (3,6%).
2. La decisiva continuazione dell’espansione all’estero
La creazione del mercato unico europeo impose alle banche italiane di promuo-
vere maggiori interventi sull’estero con una presenza più articolata e diffusa, non
limitata ai grandi centri e a operazioni con la grande clientela. Del resto, l’ipotesi di
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