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degli intermediari creditizi, secondo linee che concorrevano alla realizzazione di un
               progetto strategico favorito dalle stesse autorità monetarie. Le principali direttrici
               erano costituite dalla riforma delle banche pubbliche con apertura del capitale ai
               privati, dalle operazioni di acquisizione e fusione riguardanti grandi banche nonché
               dalla definizione legislativa e operativa del gruppo bancario plurifunzionale. L’obiet-
               tivo che si poneva il progetto era di rendere possibile la creazione, anche nel sistema
               italiano, di gruppi bancari che, per dimensione e livello di competitività, fossero
               in grado di affrontare i concorrenti europei già strutturati in forma polivalente.
                  A fronte di un processo evolutivo di tale portata, il Gruppo San Paolo si muoveva
               ormai da lungo tempo nella logica che stava gradualmente maturando sui mercati.
               Si presentava quindi già preparato e attrezzato agli appuntamenti che attendevano
               le banche italiane. L’Istituto aveva infatti continuato a svilupparsi sul mercato
               internazionale, acquisendo varie partecipazioni in banche estere e incrementando
               quelle già esistenti. Proprio nel corso dell’anno aveva realizzato un forte inserimento
               sul mercato francese, mediante l’acquisizione del controllo della Banque Vernes
               et Commerciale de Paris di cui era primo azionista col 49%. La preminenza era
               stata raggiunta con  l’acquisto dell’intero capitale di quest’ultima, aumentando la
               partecipazione del San Paolo all’80%, mentre il restante 20% era stato rilevato dal
               Banco Lariano. Rimarchevole era stata poi, in tale nuova posizione, il conseguimen-
               to attraverso la Banque Vernes della maggioranza del capitale sociale della Option
               Financière e Matif. Operazioni cui si aggiunse  l’acquisto di significative quote di
               minoranza nel Crédit Commercial de France.
                  Non solo: nella relazione di bilancio al 31 dicembre 1988 si diede conto di tre
               acquisizioni avvenute all’inizio del 1989, che assicurarono al Gruppo la realizzazione
               di una delle più importanti prospettive strategiche di diversificazione: l’ingresso
               nel settore assicurativo. Appare di tutta evidenza la singolarità delle due notizie
               che, pur riferendosi a operazioni  che avrebbero dovuto trovare collocazione nella
               relazione di bilancio riguardante il 1989, vennero anticipate nella  precedente per
               la ragione più che plausibile della loro particolare importanza. Il che del resto era
               possibile, in quanto le norme statutarie prevedevano l’approvazione dei bilanci
               dell’Istituto entro il mese di aprile dell’anno successivo a quello cui si riferivano.
               D’altronde, fu assolutamente una novità di grande rilievo l’entrata del San Paolo nel
               settore assicurativo all’inizio del 1989. Acquisì infatti il controllo della compagnia
               Polaris Vita  e un’interessenza del 49% nelle compagnie Sipea e Cidas, in compar-
               tecipazione col gruppo assicurativo inglese Guardian Royal Exchange. Con tali




                               1988 - LE PRIME AVVISAGLIE DI RIFORMA DELLE BANCHE PUBBLICHE - 301
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