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Sul fronte dell’attività creditizia, l’Istituto registrò un costante miglioramento,
          raggiungendo i 133.000 miliardi di lire, malgrado una congiuntura economica
          che affiancava settori in forte espansione con altri ancora in crisi. Gli impieghi
          delle Filiali italiane furono quelli con i maggiori incrementi, grazie in particolare
          alle esportazioni, seppure con una calo del 20% nei finanziamenti in valuta a
          causa della variabilità dei cambi. Nel campo immobiliare, si verificò un risveglio
          delle compravendite degli edifici per uso residenziale, anche grazie alla linea di
          prodotti “Sanpaolo Domus”. Nei settori di credito speciale, si registrò una ri-
          presa degli impieghi agrari dopo due anni di flessione causata dall’abolizione del
          conto corrente agrario, dai nuovi competitori e dalla limitazione degli incentivi,
          mentre diminuirono i finanziamenti nel comparto delle opere pubbliche e del
          credito industriale. Comunque la quota di mercato sugli impieghi a residenti
          si era stabilizzata al 10%, come nell’anno precedente. In crescita le posizioni in
          sofferenza, seppure nettamente inferiori a quelle del sistema e con una previsione
          di ricupero superiore al 50%.


            6. Un singolare reperto delle nozioni e regole già allora in auge nell’attività
          di collocamento e intermediazione di titoli


            Nelle fonti documentali consultate per il 1995, appaiono di particolare interesse
          alcune note esplicative su nozioni e regole che erano di casa al San Paolo, ormai
          costellate di termini tecnici anglosassoni. Veniva illustrato per esempio il risk ma-
          nagement, che racchiudeva tutti i rischi potenziali provenienti vuoi dall’attività
          finanziaria tradizionale (es. operazioni interbancarie) vuoi da strumenti innovativi,
          in particolare dai derivati: contratti o titoli con i relativi prezzi basati sul valore di
          mercato di altri strumenti finanziari (es. azioni, valute, tassi d’interesse). Si trattava
          in genere di formule operative, allora di recente invenzione, non solo per usi specu-
          lativi, ma anche difensivi. Tra questi ultimi, era in forte crescita lo swap: contratto
          di scambio di flussi di cassa tra due controparti; un’efficace modalità di copertura
          dei rischi finanziari, utilizzato in particolare dalle banche.
            Tali attività venivano svolte, oltreché dalla Sede Centrale, anche dalle Filiali di
          Londra, New York e Singapore sotto la diretta responsabilità e supervisione della
          Direzione dell’Istituto. Ampiamente spiegate erano le tre forme più consuete di
          rischio: a) di credito, dove esisteva la possibilità che una controparte non adempisse
          alle obbligazioni nei confronti della Banca; b) di mercato, con riferimento all’incer-




          342 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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