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6. La negativa influenza dell’andamento dei mercati sui risultati reddituali
L’andamento reddituale dell’Istituto alla fine dell’esercizio 1994 fu negativamente
influenzato dal contesto generale dei mercati finanziari. Il margine di interesse risentì
della riduzione del differenziale tra redditività media degli impieghi e costo della
raccolta. In particolare, nella seconda metà dell’anno, influirono sulla formazione
del reddito, le tensioni manifestatesi sui tassi di interesse, anche se l’andamento
negativo dei margini di interesse e dei profitti di operazioni finanziarie fu in parte
controbilanciato dall’aumento delle commissioni su servizi e dalla politica di con-
trollo dei costi operativi. Pure in quel difficile contesto di mercato l’Istituto seppe
infatti ampliare i rapporti con la clientela, puntando sulla varietà e sulla qualità dei
servizi offerti, governando nel contempo i processi di formazione della spesa, senza
penalizzare lo sviluppo.
L’utile d’esercizio da ripartire, dopo gli accantonamenti previsti, risultò di 231
miliardi (contro i 479 del 1993) e consentì al patrimonio netto dell’Istituto di
raggiungere L. 10.681 miliardi, dedotta la quota di 179 miliardi proposta per la
distribuzione del dividendo.
Notevole incremento subì per contro il coefficiente patrimoniale di solvibilità
al 31 dicembre, inteso come rapporto tra il patrimonio utile ai fini di vigilanza e
l’attivo ponderato, che risultò dell’8,9% circa, a fronte del 7,9% di fine ’93. Ri-
spetto al 7% minimo prescritto per le banche appartenenti a un gruppo creditizio,
il coefficiente dell’Istituto consentiva un margine potenziale di espansione degli
impieghi di oltre 30 mila miliardi.
1994 - I PRODOTTI INNOVATIVI NELLA NUOVA DIMENSIONE POST-FUSIONE - 337