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risultò ancora contenuto. Tale carenza derivò dalla sostanziale stabilità del reddito
          reale delle famiglie, soprattutto in relazione all’assai limitato impatto occupazionale
          nell’ambito del miglioramento in corso. La scarsa crescita della domanda interna e
          il persistere di una contenuta dinamica salariale permisero comunque di mantenere
          il livello medio di inflazione a un tasso del 3,9%, leggermente inferiore al 4,2%
          registrato nell’anno precedente.
            Tuttavia la migliorata situazione economica non si riflesse ancora in un alleg-
          gerimento delle situazioni aziendali finanziariamente più difficili. Sicché nel 1994
          il complesso delle aziende di credito vide salire, senza differenze significative fra
          la componente a breve e quella a medio e lungo termine, le partite in sofferenza
          di circa il 30%.  Si aprirono invece nuove opportunità per il settore creditizio
          grazie al nuovo testo unico bancario che liberalizzò gli insediamenti e consentì
          alle banche di operare in tutti i settori delle attività di intermediazione finanziaria
          (la cosiddetta “de specializzazione operativa delle banche”). Tale normativa, da
          cui conseguì un maggior grado concorrenziale,  favorì il processo di concentra-
          zione in atto fra gli istituti di credito, fenomeno in linea con quanto avvenuto
          nei principali paesi occidentali.


            3. Il primo esercizio del San Paolo nella nuova dimensione post-fusione
          inaugurato con prodotti innovativi


            L’esercizio 1994 fu il primo in cui il San Paolo operò nella più ampia configura-
          zione assunta dopo la fusione con il Banco Lariano e la Banca Provinciale Lombarda,
          perfezionata nel dicembre 1993. Al fine di ottimizzare i vantaggi derivanti dalla
          nuova dimensione operativa, l’Istituto procedette, da un lato, all’adattamento della
          struttura di sede centrale e della rete di vendita e, dall’altro, alla definizione delle
          linee di intervento nell’area tecnologica, attraverso il varo di un apposito piano di
          sviluppo del sistema informativo aziendale, che fissava le azioni da intraprendere in
          termini di procedure informatiche, di tecnologie e di poli di elaborazione.
            Sotto l’aspetto operativo, pur in un difficile contesto nazionale caratterizzato da
          una crescita moderata dei volumi intermediati e da un peggioramento della reddi-
          tività dell’intero sistema, l’Istituto seppe cogliere le opportunità derivanti dalla più
          ampia dimensione acquisita con la fusione. Innanzitutto, proseguì nella politica
          di consolidamento della presenza sul territorio, nonché nella ricerca dell’efficienza
          in tutte le possibili forme. In secondo luogo, supportò l’espansione della rete col




          334 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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