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dei proventi da intermediazione e servizi. Le attività finanziarie totali della clientela
          gestite dall’Istituto sfiorarono a fine esercizio i 190.000 miliardi, registrando un
          incremento annuo del 6,3%
            Come già avvenne per l’esercizio precedente  anche nel 1993, a causa del peggio-
          ramento della congiuntura economica e della crisi che  coinvolse le imprese italiane,
          vennero effettuate consistenti rettifiche nei valori dei crediti a cui si aggiunsero
          interessi di mora stornati dal conto economico, in quanto non se ne prevedeva
          l’incasso. L’aumento degli impieghi verso la clientela aumentarono quindi solo del
          6,5% rispetto al 13.9% del 1992. D’altronde, l’eterogeneità dei dati post-fusione
          rispetto a quelli dell’esercizio precedente non consentirono di fare adeguati con-
          fronti, se non aggregando anche mediante stime i dati dell’Istituto con quelli delle
          due banche incorporate.
            L’utile d’esercizio da ripartire dopo gli accantonamenti previsti risultò di 479
          miliardi e consentì al patrimonio netto dell’Istituto di raggiungere gli 9.739 miliar-
          di, dedotta la quota di 268 miliardi proposta per la  distribuzione del dividendo.










































          332 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006
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