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I BENI DEGLI ALTRI
Con la dichiarazione di guerra alla Francia ed alla Gran Bretagna del 10
giugno 1940, l’Italia decretò il sequestro dei beni appartenenti ai cittadini dei
94 Stati che facevano capo alle due Nazioni predette.
Per procedere a questo vennero applicate le famigerate leggi razziali emanate
a suo tempo verso gli ebrei, le quali prevedevano, fra l’altro, il trasferimento al
Ministero dell’Industria dei beni produttivi ed all’EGELI – Ente di Gestione e
Liquidazione Immobiliare – le proprietà mobiliari ed immobiliari dei privati/
persone fisiche. L’Ente doveva sequestrare detti beni, gestirli e rivenderli il più
in fretta possibile incamerandone il controvalore.
Poiché l’Egeli non disponeva di una sua struttura operativa si avvalse, anche
in questo caso, dei 12 Istituti di Credito Fondiario le zone di competenza dei
quali coprivano l’intero territorio nazionale. La competenza del Credito Fondia-
rio dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino era estesa al Piemonte (che allora
comprendeva la provincia della Valle d’Aosta) ed alla Liguria; successivamente
venne estesa anche ai Territori Francesi Occupati – T.F.O..
Ai 94 Stati iniziali si aggiunsero poi quelli con i quali l’Italia entro in guerra
successivamente (es. USA 11/12/1941). Inoltre l’8 settembre 1943 venne firmato
l’armistizio per cui i nemici divennero amici e gli amici nemici; ma non solo:
da quella data ci furono due Stati, il Regno d’Italia e la Repubblica Sociale i
cui confini cambiavano giornalmente con l’avanzata delle truppe alleate, con
possibili nuovi sequestri e dissequestri. Dopo il 25 aprile 1945 vennero posti
sotto sequestro i beni germanici.
In totale i sequestri effettuati dal San Paolo furono 1223 più quelli T.F.O.
(72 a Mentone e 112 al Monginevro/Moncenisio) e 92 per i beni germanici, poi
ridotti a 66, il primo dei quali del 25/4/1945 e l’ultimo il 24/10/1950. Molti
furono i nomi importanti, ma il più noto è senz’altro quello degli Hanbury i
cui giardini alla Mortola, frazione di Ventimiglia, sono tuttora conosciuti in
tutto il mondo.
L’intera procedura si è conclusa alla fine del 1957. Il 29/12/1997 il Ministro
del Tesoro decretava che “La liquidazione del patrimonio dell’Ente di Gestione
e Liquidazione Immobiliare (Egeli) è chiusa a tutti gli effetti” e, pertanto, il
nostro Credito Fondiario ha definitivamente cessato questa attività.
Tullio Verro
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