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va a fronteggiare la forte richiesta di cartelle fondiarie da parte dei piccoli e medi
               risparmiatori. In proposito,  il notevole afflusso di nuove domande aveva indotto a
               limitare nuove accettazioni per immobili in località dove era sì  prevalente l’attività
               bancaria, ma per le quali erano stati fissati   criteri di priorità a favore di nuove
               domande di mutuo su alberghi e autorimesse allo scopo di agevolare il turismo.
                  D’altro canto, l’Istituto venne a trovarsi in seria difficoltà nella difesa delle quotazio-
               ni delle cartelle in relazione al mercato obbligazionario (allora si trattava  della  notoria
               “quota 91”, ben presente anche alla clientela). Di fatto, emerse la necessità di lasciare
               al mercato la quotazione delle cartelle al 5%, pur adottando idonei controlli sulle loro
               fluttuazioni. Sotto il profilo operativo nei confronti della clientela, venne dispiegata
               una diffusa azione dei Direttori delle Filiali  per dare una completa informativa delle
               dinamiche di mercato, sulla base di apposite direttive  dei vertici dell’Istituto.


                  4. Acquisto di un prestigioso palazzo in Roma per la nuova sede


                  A testimonianza del fervore di continua ricerca delle più appropriate allocazioni dei
               punti operativi, merita una particolare citazione l’acquisto di un palazzo di pregio in
               Roma al Tritone, allo scopo di dare adeguata sistemazione agli uffici della Sede. Nel
               frattempo, proseguivano alacremente i lavori della nuova Sede Centrale di Piazza San
               Carlo, resi particolarmente impegnativi dal carattere storico-artistico dell’immobile.


                  5. I risultati economici e patrimoniali in linea con la crescita operativa


                  L’esercizio 1959 si chiuse evidenziando per il terzo anno consecutivo un maggior
               utile del Credito Fondiario (172 milioni) rispetto a quello dell’Azienda Bancaria (169
               milioni) milioni Si trattava del resto di risultati del tutto in linea con le rispettive
               crescite operative, con un utile netto complessivo di 341 milioni di lire. I Fondi
               Patrimoniali dell’Istituto ammontarono, a seguito dei consueti accantonamenti a
               riserve e dopo l’assegnazione della quota statutaria dell’utile netto, a 5.655 milioni,
               con un incremento del 18% rispetto all’esercizio precedente.


                  6. Il grave lutto per la perdita del Presidente Coda stroncato da un malore


                  Nel primo Capitolo di questa narrazione si è riferito che nel Consiglio di Ammi-
               nistrazione del 20 settembre 1946 il  Presidente Coda ricevette le consegne dall’allora




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