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all’altro con estrema facilità, specie quelli a carattere speculativo. Del resto, le prin-
cipali Borse estere quotavano, ormai da qualche tempo, azioni di primarie aziende
italiane i cui titoli facevano parte del portafoglio di società di investimento estere,
a dimostrazione dell’interesse da parte dei risparmiatori internazionali.
2. L’ avvio operativo della Sezione Opere Pubbliche nell’ultimo trimestre
In tale contesto non poteva che emergere il dinamismo del San Paolo. Sul versante
internazionale, l’anno fu caratterizzato dall’apertura degli Uffici di rappresentanza
di Londra e Zurigo, il cui successo indusse l’Istituto a richiedere alle Autorità com-
petenti l’autorizzazione anche per Parigi e Francoforte.
Sul piano nazionale l’Istituto ottenne, con Decreto 18 settembre 1960, l’auto-
rizzazione a istituire la “Sezione Opere Pubbliche”. Poiché lo statuto della Sezione
era stato già approvato verso la fine dell’anno precedente, le competenti strutture
centrali avevano già svolto un’intensa attività preparatoria per l’avvio e la gestione
della relative operazioni nel settore. Così avvenne che la Sezione, potendo operare già
nell’ultimo trimestre, contribuì alla formazione dei risultati dell’Istituto alla chiusura
del bilancio al 31 dicembre 1960. La gestione amministrativa della Sezione venne data
al Servizio Ragioneria, mentre l’istruttoria legale fu affidata al Servizio Legale Mutui.
Quest’ultimo era stato costituito per accentrare nei suoi uffici l’istruttoria legale delle
operazioni sia della Sezione Credito Fondiario sia della Sezione Opere Pubbliche.
3. Lo sviluppo dell’attività dell’Istituto con risultati economici e patri-
moniali di particolare rilievo
L’attività dell’Istituto si sviluppò con la consueta efficacia, proseguendo nella
raccolta dei mezzi amministrati con ritmo più che soddisfacente: i depositi e c/c
erano passati da 246.000 milioni di lire a 283.000 milioni con un aumento del
15%. L’Azienda Bancaria aveva saputo reinvestire praticamente tutto l’incremento
dei depositi nei reimpieghi per oltre 39.000 milioni, attenuando quell’eccesso di
liquidità che aveva colpito il settore bancario.
Non meno rilevanti furono i volumi di lavoro e i risultati del Credito Fondiario. Al 31
dicembre 1960 i mutui erogati, tutti al 5%, raggiunsero il numero di 2.077 (+55%) per
complessivi 25.568 milioni di lire (+33%). Le cartelle fondiarie in circolazione salirono
da circa 80.000 milioni a oltre 101.000 milioni con incremento, vistoso, di circa il 27%.
98 - IL SAN PAOLO DI TORINO - 1946-2006