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Alla luce delle particolarità esposte, ma specie in considerazione degli sviluppi
dell’Istituto negli anni successivi, in cui risalta sempre più la sua essenza di unica
azienda anche se articolata in settori con attività diverse, i risultati finali di bilancio
verranno esposti, a partire dal presente paragrafo, a livello di Istituto salvo plausi-
bili eccezioni. Per l’esercizio 1955 l’Istituto registrò quindi un utile netto di 140
milioni di lire che, a seguito della ripartizione statutaria, determinò, unitamente ai
consueti accantonamenti a riserve, la formazione di Fondi Patrimoniali pari a 2.996
milioni. A tali risultati si pervenne dopo il consueto ammortamento immediato
del complesso degli immobili e mobili acquisiti nell’anno e gli accantonamenti
prudenziali, oltre quello, cresciuto anno dopo anno, che figurava in bilancio per
1.100 milioni destinati agli investimenti e lavori per le future Sedi di Piazza San
Carlo in Torino e di Roma. Al conseguimento dei risultati a livello di Istituto
concorsero l’aumento dei mezzi amministrati, che a fine anno raggiunsero una
consistenza di 130 miliardi. Parallelamente vi contribuì anche l’incremento degli
impieghi che salirono a 87 miliardi.
3. Il notevole passo avanti del credito fondiario nel quadro dello sviluppo
edilizio
Nel 1955 lo sviluppo edilizio e l’aumento del reddito nazionale determinarono
un crescente afflusso di nuove domande di mutuo nel primo semestre dell’anno,
con un parallelo aumento della richiesta delle cartelle fondiarie durato tutto l’anno.
I nuovi mutui furono prevalentemente richiesti su stabili in corso di costruzione
destinati a proprietà condominiali, tanto su iniziativa degli impresari quanto su
richiesta di cooperative, costituite appositamente per dare ai soci una proprietà
divisa con una quota di mutuo separata e indipendente.
Nel corso dell’anno vennero stipulati dalla Sezione Credito Fondiario 578 con-
tratti per 5.727 milioni di lire, che portarono la consistenza a fine anno a 23 mi-
liardi di mutui erogati, malgrado un calo di operatività nel secondo semestre. Calo
determinato dal notevole allungamento del corso istruttorio delle pratiche, a causa
del mancato rilascio in tempi accettabili della documentazione di competenza dei
Pubblici Uffici, specie delle Conservatorie dei Registri Immobiliari. Ovviamente si
trattava di deficienze della pubblica amministrazione, che creavano però problemi
nel collocamento delle cartelle. Se ne registrava infatti una richiesta di gran lunga
superiore alla loro emissione.
1955 - LO SVILUPPO DEL CREDITO FONDIARIO - 77